Avviso e capitolato service Teatro Verdura Sicilia Jazz Festival

 

“AVVISO E CAPITOLATO SERVICE

TEATRO DI VERDURA

SICILIA JAZZ FESTIVAL”

AVVISO SERVICE TEATRO DI VERDURA SICILIA JAZZ FESTIVAL DOWNLOAD

SCHEDA TECNICA STEFANO BOLLANI DOWNLOAD

SCHEDA TECNICA SAMUEL E ORCHESTRA JAZZ SICILIANA DOWNLOAD 

SCHEDA TECNICA ROY PACI GUEST ARTIST DOWNLOAD

BACKLINE BILLY COBHAM DOWNLOAD

SCHEDA TECNICA MARIO BIONDI E ORCHESTRA JAZZ SICILIANA DOWNLOAD

RIDER TECNICO RICHARD BONA DOWNLOAD

RIDER TECNICO ALEX BRITTI E ORCHESTRA JAZZ SICILIANA DOWNLOAD

SCHEDA TECNICA ALEX BRITTI E ORCHESTRA JAZZ SICILIANA DOWNLOAD

SCHEDA TECNICA OMAGGIO A FRANCO BATTIATO DOWNLOAD

 

Friends of The Brass Group for a lifetime

Friends of The Brass Group for a lifetime

è l’omaggio che dedichiamo ai nostri cofondatori: l’Ingegnere Luigi Giuliana e l’Architetto Manlio Salerno.

Il video è caratterizzato da diversi contributi musicali con brani composti, appunto, da Manlio Salerno “Intro alla Suite”, “Circolare Sinistra” e “Viva L’amore” e reinterpretati da Claudio Giambruno con il suo quartetto, Giovanni Conte, Giovanni Villafranca, Paolo Vicari e con la partecipazione straordinaria di Vito Giordano.
La dedica musicale è anche accompagnata da un percorso in memoria del Brass da parte del chitarrista Vincenzo Palermo e Maurizio Zerbo che per il Centro Catalogo della Regione Siciliana ha curato la pubblicazione dei quattro CD “I Grandi Concerti del Brass” registrati proprio da Luigi Giuliana

Woman In Jazz

Woman In Jazz

Un quadro con i colori del jazz dedicato a tutto il mondo femminile.
Si susseguiranno le note delle artiste internazionali Aziza Mustafa Zadeh dall’Azerbaijan, Yilian Canizares da Cuba, Marta Pereira da Costa dal Portogallo, Katie Thiroux dalla California e Monica Molina dalla Spagna. Timbri raffinati ed equilibrati per la Festa delle Donne 2021, esibizioni attentamente concepite per ampi orizzonti in cui si intrecciano esperienze internazionali e mai occasionali.
Un video che racchiude musica e parole grazie anche al contributo di Donne della nostra terra che costantemente operano nel mondo dell’imprenditoria e del giornalismo e che hanno accettato l’invito a regalare le loro testimonianze: Patrizia Di Dio, imprenditrice e vicepresidente nazionale della Confcommercio, Cleo Li Calzi, manager, Josè Rallo imprenditrice del vino e voce del donnafugata music & wine, Lidia Tilotta giornalista e scrittrice.

10 Febbraio Il Giorno Del Ricordo

10 Febbraio Il Giorno Del Ricordo

Palermo 8 febbraio 2021. “Il silenzio, le sacche di deprecabile negazionismo militante o il riduzionismo, sono gli ostacoli contro cui ancora si combatte per questa sciagura nazionale” lo ha scritto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo, aggiungendo che il vero avversario da battere, “più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi”.
Il Capo dello Stato sottolinea inoltre, così come si legge su vaticanonews.va, che “angosce e sofferenze sono un monito perenne contro le ideologie e i regimi totalitari che negano i diritti fondamentali della persona e rafforzano ciascuno nei propositi di difesa e promozione di pace e giustizia”. Con la legge n.92 del 30 marzo 2004 il Parlamento Italiano ha ufficialmente riconosciuto il 10 febbraio il Giorno del Ricordo, con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe nel secondo dopoguerra.

E’ intento del Brass Group non dimenticare la tragedia delle foibe, così come già avvenuto per quella della Shoah in cui i solisti dell’OJS si sono esibiti in ricordo. Verranno dedicati dei brani in memoria alle vittime del Giorno del Ricordo e a tutti coloro che ne hanno vissuto la sofferenza. Il programma musicale, che vede l’ Orchestra Jazz Siciliana diretta dal M° Domenico Riina, prevede il brano “How Far Can You Fly” eseguito da Vito Giordano al flicorno con l’arrangiamento di Ignazio Garsia. Seguono altri due brani eseguiti da Giuseppe Milici, il primo “The Shadow Of Your Smile” orchestrato sempre da Ignazio Garsia e il secondo ,“The Summer Knows” con l’arrangiamento del Maestro Antonino Pedone.

Un contributo realizzato con alcuni brani eseguiti dall’Orchestra Jazz Siciliana ed una testimonianza a cuore aperto di Rosario Modica, uomo di grande cultura, che è riuscito a sopravvivere alle foibe grazie all’intervento del padre, l’ammiraglio Domenico Modica di origini siciliane. Il contributo contiene anche l’intervista alla figlia di Rosario, Chiara Modica Donà dalle Rose, mecenate della cultura e dell’arte oltre che avvocato di diritto internazionale e della tutela dei diritti umani, che ricorda i racconti del padre appena quattordicenne, vissuti durante quel terribile periodo che fa parte della nostra storia.

Le Note Della Memoria, In Jazz

Le Note Della Memoria, In Jazz

Il concerto vedrà il contributo di brani riscritti e arrangiati in jazz dai Maestri del Brass, Vito Giordano, Domenico Riina e Ninni Pedone e che saranno interpretati dai solisti dell’Orchestra Jazz Siciliana che saliranno sullo storico palco del Real Teatro Santa Cecilia che, per l’eccezionale evento riaprirà, se pur limitatamente ai musicisti le sue storiche porte. Il programma prevede diversi brani tra cui l’esecuzione di “Qui in questa terra” con gli arrangiamenti del Maestro Antonino Pedone. La Canzone è stata scritta dalle donne ebree italiane detenute nel campo di Auschwitz nel blocco femminile di Birkenau. Si conoscono due versioni, una di queste è tramandata dalla cantante livornese Frida Misul. Le parole furono adattate ad una melodia già esistente composta da Cohen (1888), una melodia così amata che poi diventerà  60 anni dopo l’inno ufficiale del nascente stato d’Israele. Alla fine del canto c’è una supplica a Dio in cui si chiede di poter tornare tutti insieme il giorno del Yom Kippur (ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell’Espiazione). In qualche modo fu profetica questa canzone, perché dei 1094 ebrei rastrellati dal ghetto romano il 16 ottobre 1943, solo 16 sopravvissero. Questi 16 riuscirono a tornare a Roma nel 1945 proprio il giorno del Yom Kippur e tra loro c’era anche l’unica donna superstite: Settimia Spizzichino, che conservava gelosamente dentro il proprio cuore quelle tanto amate e sofferte parole. L’organico per questa esecuzione è composto da Riccardo Randisi (piano), Giuseppe Costa (contrabbasso), Paolo Vicari (percussioni), Vito Giordano (Flicorno) e Carmen Avellone (Voce). Il programma continua con il branoIch wandre durch Theresienstadt” con gli arrangiamenti del Maestro Domenico Riina. La canzone è stata scritta da Ilse Weber, deportata a Theresienstadt e poi ad Auschwitz, dove fu uccisa nel 1944. Il marito Willy prima di essere trasferito seppellisce gli scritti, gli spartiti e le opere scritte dalla sua Ilse sotto terra vicino alla capanna degli attrezzi, sperando che dopo la guerra qualcuno li potrà ritrovare. Non s’immagina, in quel momento, che sarà lui stesso alla fine della guerra a tornare al campo e diseppellire le più di sessanta opere scritte dalla sua amata Ilse. Il brano verrà interpretato da Lucia Garsia con il testo in originale in lingua tedesca arrangiato per trio, con Riccardo Randisi al piano, Giuseppe Costa al contrabbasso, Giovanni Mattaliano al clarinetto. Componimento vocale, tipicamente tedesco, con testo strofico, nel quale tutte le strofe sono cantate sulla medesima melodia, vede fluire le linee melodiche del clarinetto in contrappunto al canto, creando un’interazione tra esse. Le armonie solo in alcuni casi sono state elaborate. Segue il brano strumentale Yiddishe Lieder con adattamento musicale per clarinetto piano e contrabasso dal Maestro Riina con l’organico Pietro Adragna, fisarmonica, Giuseppe Costa, contrabbasso, Giovanni Mattaliano, clarinetto. Altro intervento musicale riarrangiato dal Maestro Vito Giordano prevede due brevi frammenti musicali. Il primo Der Abendè una poesia in musica scritta da Selma Meerbaum Eisinger, una giovane poetessa deportata nel campo di lavoro tedesco di Michailowska, dove morì in breve tempo. In questa proposizione musicale l’arrangiamento prevede la sola presenza del piano e della voce al fine di lasciare integra la carica struggente del testo e lasciarne fluire la rarefatta bellezza melodica. Il brano sarà cantato da Carmen Avellone in lingua tedesca originale, accompagnato al piano da Riccardo Randisi. Il secondo frammento, Romanì dzili, è un canto di David Beigelman,violinista e compositore polacco tzigano deportato ad Auschwitz dove morì nel 1945. Il brano che è costruito su una ballata polacca, presenta una ripetitiva linea melodica allegra e speranzosa ma intrisa di malinconia. L’arrangiamento cerca di sottolinearne gli aspetti festosi e riflessivi nel contempo ed è elaborato nello stile del Dixieland di New Orleans per la formazione tipica dello stile: Tromba (V. Giordano), Clarinetto (Giovanni Mattaliano), Piano (Riccardo Randisi), Contrabbasso (Giuseppe Costa) e strumenti a percussione ( Paolo Vicari). Sarà letta la poesia di Primo Levi “Se questo è un Uomo” dalla giovane allieva della Scuola Popolare di Musica del Brass, Eleonora Pampilloniacon riflessioni sulla tematica del giornalista Gigi Razete.

“Note della Memoria in Jazz” Parole e musiche per La Giornata della Memoria

“Note della Memoria in Jazz” è un evento in streaming che la Fondazione the Brass Group dedica alla memoria ed alle vittime dell’Olocausto con parole e musica per la Giornata della Memoria. In particolare, il 27 gennaio, alle ore 21.00 sui canali social della Fondazione, si potranno ascoltare libere interpretazioni dei brani che alcuni musicisti, internati nei campi di sterminio nazisti, Auschwitz e Birkenau, composero prima di finire le loro tragiche vite nelle camere a gas. La musica è tutto ciò che restava ad alcuni musicisti prigionieri nei campi di concentramento, ed è spesso tutto ciò che ci rimane di loro. Sul palco del Real teatro Santa Cecilia verranno reinterpretate in chiave jazz alcune di queste musiche per ricordarci che l’arte sopravvive alla volontà di annientamento e che si può creare bellezza anche nella più disumana delle prigionie. Il concerto vedrà il contributo di brani riscritti e arrangiati in jazz dai Maestri del Brass, Vito Giordano, Domenico Riina e Ninni Pedone e che saranno interpretati dai solisti dell’Orchestra Jazz Siciliana che saliranno sullo storico palco del Real Teatro Santa Cecilia che, per l’eccezionale evento riaprirà, se pur limitatamente ai musicisti le sue storiche porte. Il programma prevede diversi brani tra cui l’esecuzione di “Qui in questa terra” con gli arrangiamenti del Maestro Antonino Pedone. La Canzone è stata scritta dalle donne ebree italiane detenute nel campo di Auschwitz nel blocco femminile di Birkenau. Si conoscono due versioni, una di queste è tramandata dalla cantante livornese Frida Misul. Le parole furono adattate ad una melodia già esistente composta da Cohen (1888), una melodia così amata che poi diventerà  60 anni dopo l’inno ufficiale del nascente stato d’Israele. Alla fine del canto c’è una supplica a Dio in cui si chiede di poter tornare tutti insieme il giorno del Yom Kippur (ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell’Espiazione). In qualche modo fu profetica questa canzone, perché dei 1094 ebrei rastrellati dal ghetto romano il 16 ottobre 1943, solo 16 sopravvissero. Questi 16 riuscirono a tornare a Roma nel 1945 proprio il giorno del Yom Kippur e tra loro c’era anche l’unica donna superstite: Settimia Spizzichino, che conservava gelosamente dentro il proprio cuore quelle tanto amate e sofferte parole. L’organico per questa esecuzione è composto da Riccardo Randisi (piano), Giuseppe Costa (contrabbasso), Paolo Vicari (percussioni), Vito Giordano (Flicorno) e Carmen Avellone (Voce). Il programma continua con il branoIch wandre durch Theresienstadt” con gli arrangiamenti del Maestro Domenico Riina. La canzone è stata scritta da Ilse Weber, deportata a Theresienstadt e poi ad Auschwitz, dove fu uccisa nel 1944. Il marito Willy prima di essere trasferito seppellisce gli scritti, gli spartiti e le opere scritte dalla sua Ilse sotto terra vicino alla capanna degli attrezzi, sperando che dopo la guerra qualcuno li potrà ritrovare. Non s’immagina, in quel momento, che sarà lui stesso alla fine della guerra a tornare al campo e diseppellire le più di sessanta opere scritte dalla sua amata Ilse. Il brano verrà interpretato da Lucia Garsia con il testo in originale in lingua tedesca arrangiato per trio, con Riccardo Randisi al piano, Giuseppe Costa al contrabbasso, Giovanni Mattaliano al clarinetto. Componimento vocale, tipicamente tedesco, con testo strofico, nel quale tutte le strofe sono cantate sulla medesima melodia, vede fluire le linee melodiche del clarinetto in contrappunto al canto, creando un’interazione tra esse. Le armonie solo in alcuni casi sono state elaborate. Segue il brano strumentale Yiddishe Lieder con adattamento musicale per clarinetto piano e contrabasso dal Maestro Riina con l’organico Pietro Adragna, fisarmonica, Giuseppe Costa, contrabbasso, Giovanni Mattaliano, clarinetto. Altro intervento musicale riarrangiato dal Maestro Vito Giordano prevede due brevi frammenti musicali. Il primo “ Der Abend” è una poesia in musica scritta da Selma Meerbaum Eisinger, una giovane poetessa deportata nel campo di lavoro tedesco di Michailowska, dove morì in breve tempo. In questa proposizione musicale l’arrangiamento prevede la sola presenza del piano e della voce al fine di lasciare integra la carica struggente del testo e lasciarne fluire la rarefatta bellezza melodica. Il brano sarà cantato da Carmen Avellone in lingua tedesca originale, accompagnato al piano da Riccardo Randisi. Il secondo frammento, Romanì dzili, è un canto di David Beigelman, violinista e compositore polacco tzigano deportato ad Auschwitz dove morì nel 1945. Il brano che è costruito su una ballata polacca, presenta una ripetitiva linea melodica allegra e speranzosa ma intrisa di malinconia. L’arrangiamento cerca di sottolinearne gli aspetti festosi e riflessivi nel contempo ed è elaborato nello stile del Dixieland di New Orleans per la formazione tipica dello stile: Tromba (V. Giordano), Clarinetto (Giovanni Mattaliano), Piano (Riccardo Randisi), Contrabbasso (Giuseppe Costa) e strumenti a percussione ( Paolo Vicari). 

Durante l’evento, sarà letta la poesia di Primo Levi “Se questo è un Uomo” dalla giovane allieva della Scuola Popolare di Musica del Brass, Eleonora Pampillonia con riflessioni sulla tematica del giornalista Gigi Razete. L’evento “ Note della Memoria in Jazz” sarà un momento in musica, un momento in ricordo … per non dimenticare. Ed il Brass non è nuovo a realizzare delle proprie produzione dedicate al sociale come la giornata di celebrazione dedicata alla memoria degli eroi uccisi per mano mafiosa come il Premio Mario Francese, così con il Premio dedicato a Don Pino Puglisi o il giorno della nascita del magistrato Paolo Borsellino in cui ogni hanno è stata organizzata una performance in sua memoria, ed ancora lo spettacolo Siamo a Mare che ricorda le tappe e le  vittime della mafia e degli immigrati morti in mare con la speranza di trovare un mondo migliore oltre i confini della propria terra. L’evento “Note della Memoria in Jazz” sarà in streaming sui canali social della Fondazione The Brass Group pagina facebook, Youtube, sito www.brassgroup.it. Infoline Fondazione The Brass Group: 091 778 2860 – 3312212796, info@thebrassgroup.it, www.brassgroup.it.  

L’Ufficio Stampa Fondazione The Brass Group Rosanna Minafò mob. 3484009298