A Didacta Sicilia focus sulla Didattica Inclusiva Audiotattile

A Didacta Sicilia focus sulla didattica inclusiva audiotattile

 

Si è tenuto un importante confronto ieri pomeriggio a Didacta Sicilia promosso dalla Fondazione The Brass Group Orchestra Jazz Siciliana e dall’Associazione Nazionale Scuole Jazz e musiche audiotattili.
Tema dell’incontro, in presenza e online, erano le possibilità offerte dalla teoria audiotattile per una didattica inclusiva della musica con specifico riferimento agli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento.

Condotto da Roberto Cuccia, l’incontro è iniziato con un emozionante video che ha ripercorso le tappe delle attività realizzate dalla Fondazione OJS – The Brass Group nel corso dell’anno appena concluso, attraverso la rete di diversi licei, Istituti Comprensivi del territorio siciliano e scuole del terzo settore.
Tutti i laboratori audiotattili sono iniziati in classe partendo dai testi rappresentati dai dischi jazz di riferimento, decodificati sensorialmente per imitazione dai ragazzi nelle componenti melodiche, metriche e ritmiche. Anche gli ensemble strumentali non sono partiti dallo spartito visivo della musica classica ma dalla stessa musica per sviluppare l’orecchio, la pulsazione continua implicita da cui deriva lo swing, il groove, il drive, la pronuncia. Solo alla fine i ragazzi e le ragazze confrontavano le loro trascrizioni con le partiture dei brani proposti acquisendo così consapevolezza nella lettura e teoria musicale. Le esibizioni conclusive in forma di lezione concerto, accanto a professionisti del jazz ed ensemble di giovani studenti delle scuole popolari del terzo settore e di quelle pubbliche ad indirizzo musicale, si sono così trasformate in compiti autentici attraverso cui sono emerse le competenze acquisite dagli studenti.

Il musicologo Vincenzo Caporaletti, ideatore della teoria audiotattile, ha quindi documentato la diffusione del suo innovativo paradigma a livello internazionale – Francia, Brasile, Cina, Usa, Italia. Ha inoltre sottolineato le diverse discipline umanistiche e scientifiche che sorreggono l’impianto audiotattile per spiegare i diversi effetti formativi innescati dalla cognitività visiva della musica classica rispetto a quelli multisensoriali del paradigma audiotattile. Questi ultimi sono fortemente inclusivi in quanto riescono a comprendere tutti i diversi generi musicali jazz, pop, rock, world Music, popolare inclusa quella classica.
I due modelli didattici – quello visivo e quello audiotattile – generano nel primo caso abilità e conoscenze attraverso cui portano gli studenti a eseguire musica composta da altri – allografia. Nel secondo generano invece competenze che consentono di autografare creativamente il repertorio musicale sviluppando l’improvvisazione, l’estemporizzazione e tutte le caratteristiche genetiche proprie del jazz e delle musiche audiotattili: swing, groove, pronuncia, identità sonora, interplay.

Mirco Besutti, presidente della Associazione italiana delle scuole di musica, ha fornito i dati elaborati dall’Università di Bologna in merito alla diffusione delle scuole di musica sia sul territorio nazionale sia siciliano. Si tratta di numeri straordinari – 100.000 docenti e 1 milione di studenti di cui 25.000 con disabilità – che rendono indispensabile la collaborazione tra scuole pubbliche e quelle del terzo settore per diffondere capillarmente la cultura musicale. Proprio questo impatto culturale, occupazionale ed economico ha consentito l’elaborazione di una legge regionale pilota in Emilia Romagna che riconosce e sostiene le scuole di musica sulla base di criteri minimi.

Claudio Angeleri, musicista e presidente dell’Associalzione Nazionale Scuole Jazz, ha posto l’accento sulla necessità di adottare metodologie audiotattili corrette da adottare al fine di realizzare concretamente percorsi di inclusione. Ha inoltre evidenziato gli errori pedagogici più comuni in alcune attività scolastiche che, pur nella bontà dei propositi, ripropongono ancora i meccanismi visivi della musica nei repertori jazz senza così creare le competenze idonee per l’improvvisazione e lo sviluppo della pulsazione continua e delle altre componenti genetiche del jazz enunciate da Caporaletti.

Le Dirigenti Scolastiche Chiara Di Prima e Patrizia Roccamatisi hanno infine concluso la conversazione fornendo dati significativi sulla diffusione dei laboratori audiotattili di inclusione nella scuola in Sicilia pur sottolineando la necessità di un ulteriore sforzo per modificare l’approccio metodologico nelle scuole ad indirizzo musicale realizzando così nuovi percorsi di inclusione, dialogo e valorizzazione delle diversità cognitive e sensoriali degli studenti.

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